Un Viaggio, una Storia, un Esodo dall'esito incerto che nei secoli ha visto come poveri ed affamati protagonisti milioni di veneti, italiani, europei... che ora si trovano di fronte al dubbio e all'incertezza tra accoglienza e respingimento dei nuovi immigrati. Il Viaggio di Zanabdul è un racconto tra il reale e l'immaginario di una persona che questo viaggio l'ha fatto veramente, approdando in Italia con i barconi ormai molti anni fa e incontrando, come i migranti di altri tempi, le stesse miserie, le stesse paure, la stessa fame... ma anche nuove speranze ed opportunità di riscatto. E così lo Zanni, l'antico Arlecchino - il servitore - incontra Abdul l'immigrato, trasformandosi in un personaggio moderno, universale, che parla in italiano, con qualche parola di arabo e francese perchè si sposta, viaggia, emigra... Il protagonista Zanni/Abdul affronta con linguaggio semplice e qualche metafora, senza utilizzo della maschera e attraverso un'alternanza di momenti ironici, comici e drammatici, alcuni momenti del Viaggio.

Musiche ebraiche dell'Europa Orientale (klezmer), canzoni zigane e melodie armene, con letture che sottolineano caratteristiche e destini comuni a queste tre etnie colpite dai principali e terribili genocidi del secolo scorso. Nel corso dello spettacolo non vengono tralasciati anche riferimenti più attuali, sempre attraverso gli strumenti artistici della parola e della musica.