È La Corte dei Folli di Fossano (Cuneo) la vincitrice dell'edizione numero 32 del Festival nazionale "Maschera d'Oro", salita sul gradino più alto della kermesse grazie a "Nel nome del padre" di Luigi Lunari, per la regia di Stefano Sandroni. Suo anche il premio per il gradimento del pubblico, che l'altra sera, al Teatro San Marco di Vicenza, è tornato ad applaudire le sette finaliste di questa che sarà ricordata come la più complicata edizione del concorso, interrotto per pandemia nel 2020 e concluso, dopo quasi tre anni di attesa, in queste settimane.
«Tutto – recita la motivazione della giuria, composta da Carmelo Rigobello, Sofia Teresa Bisi, Antonio Stefani, Armando Carrara ed Emma Gasparato - è all'insegna della sobrietà : musiche essenziali; calibrati effetti luminosi; una scenografia metafisica; un'intelligente regia, quella di Stefano Sandroni, fatta di piccoli ma fondamentali interventi. Questo allestimento insegna che, frequentemente, i migliori spettacoli risultano ben riusciti allorquando sono interpretati egregiamente da attori, come Cristina Viglietta e Pinuccio Bellone, che sanno calarsi nei personaggi in modo così straordinario da rendere palpabile la loro adesione umana, e quando sono scritti da una penna magistrale come quella del compianto Luigi Lunari. Che anche in questo testo si rileva un grande autore».