La vita di paese di cinquant'anni fa vista da "luogo" privilegiato: la canonica del parroco, dalla quale passano tanti personaggi, tante piccole storie, che insieme compongono un affresco vivace del modo di essere della comunità . A cominciare dal parroco, punto di riferimento per la risoluzione di tanti problemi piccoli e grandi, e dalla perpetua, con il suo mondo dei pettegoléssi e di piccole beghe, per continuare con il nónsolo, non proprio tutto casa e chiesa, con il Presidente della Cassa Rurale (che ha ancora sede in canonica), con le bettòneghe del paese, con "i do cugnà i in barùfa", per finire con l'allegria dell'Alpino e con il tocco leggero della nevóda del prete, contesa da Momi, un ragazzotto piuttosto rozzo, e da Carleto, più scaltro ed avveduto. Alla fine tutto finisce in gloria, com'è giusto in tempi in cui la gente dei campi, nonostante le grandi difficoltà di ogni giorno, sapeva aprirsi alla speranza di un domani migliore.
|