Wednesday 04 Dec 2024

You are here Compagnie Treviso Piccolo Borgo Antico di Cavasagra

Piccolo Borgo Antico di Cavasagra

Anno di fondazione: 2003
Presidente: Lorenzo Morao
Indirizzo: Via F.lli Sartor, 2 - 31050 Cavasagra (TV)
Telefono: 339 6988237
Facebook: Compagnia Teatrale Piccolo Borgo Antico
E-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Sito web: -
Referenti: Lorenzo Morao - 339 6988237 - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Spettacoli disponibili


SE NO JERA PAR L'ACQUA DEL PIAVE E PAR EL RABOSO DEE GRAVE
di Lorenzo Morao

Regia di Lorenzo Morao

Tipo di teatro: -

FotoFoto
Un'interpretazione diversa della Grande Guerra, vissuta nella sede del Comando dell'VIII° Armata, a Villa Frova di Cavasagra (Vedelago), e nell'osteria del paese, dove, tra un bicchiere di "raboso" e l'altro, le discussioni s'intrecciano con i ricordi ancora vivi e palpitanti di quegli eventi, resi in presa diretta, e con l'esigenza di tornare alla normalità di una vita aperta finalmente alla speranza. Sulla scena personaggi storici (Gen. Pennella e Gen. Diaz) e semplici personaggi del paese alle prese con i militari di passaggio (Scozzesi, Arditi), in un'alternanza di momenti tragici e commoventi e di momenti comici e divertenti, fatti rivivere, sulla base di un'attenta ricerca storica, da Lorenzo Morao e dalla Compagnia del Piccolo Borgo Antico. Originale e stimolante una delle tesi di fondo sull'importante ruolo del "raboso" nelle vicende determinanti della guerra com'è esplicitato nel titolo della commedia: "Se no jera par l'acqua del Piave e par el raboso dee Grave...".

EL MONDO ZE TONDO... E TUTI PISSA PAR I CANTONI
di Lorenzo Morao

Regia di -

Tipo di teatro: brillante

FotoFoto
Sulla scena i personaggi e le vicende della nostra gente, del mondo contadino e paesano di cinquant'anni fa, con quei tratti di semplicità e di ingenuità tipici di una vita circoscritta ai campi, alla chiesa ed all'osteria. Proprio nell'osteria del paese, in una domenica d'inverno dei primi anni '50, si ritrovano abitualmente figure tipiche e caratteristiche del tempo con le loro piccole storie, vissute in allegria, ma anche con la dignità e con l'autenticità di chi sa dare un senso alle cose (ed alla vita).

PROFUMO DE MOSTO
di Lorenzo Morao

Regia di -

Tipo di teatro: brillante

LocandinaLocandina
L'evento attorno a cui ruota tutto è la festa del mosto, che si tiene in un cortile di borgata, un sabato pomeriggio di fine settembre, a conclusione della vendemmia. In quel momento di festa corale giungono a positiva conclusione tutta una serie di situazioni, che avevano fino a quel momento più o meno preoccupato un po' tutti gli abitanti della contrada. I personaggi sono quelli tipici e caratteristici (ma non scontati) di una piccola comunità rurale di cinquant'anni fa, alle prese con i problemi dei"paroni", dell'emigrazione, di una "modernità" che stava faticosamente avanzando.

A NEÃ’DA DEL PRETE
di Lorenzo Morao

Regia di -

Tipo di teatro: brillante

LocandinaLocandina
La vita di paese di cinquant'anni fa vista da "luogo" privilegiato: la canonica del parroco, dalla quale passano tanti personaggi, tante piccole storie, che insieme compongono un affresco vivace del modo di essere della comunità. A cominciare dal parroco, punto di riferimento per la risoluzione di tanti problemi piccoli e grandi, e dalla perpetua, con il suo mondo dei pettegoléssi e di piccole beghe, per continuare con il nónsolo, non proprio tutto casa e chiesa, con il Presidente della Cassa Rurale (che ha ancora sede in canonica), con le bettòneghe del paese, con "i do cugnài in barùfa", per finire con l'allegria dell'Alpino e con il tocco leggero della nevóda del prete, contesa da Momi, un ragazzotto piuttosto rozzo, e da Carleto, più scaltro ed avveduto. Alla fine tutto finisce in gloria, com'è giusto in tempi in cui la gente dei campi, nonostante le grandi difficoltà di ogni giorno, sapeva aprirsi alla speranza di un domani migliore.

LO CIAMAREMO GIACINTO, COME EL PIOVAN
di Lorenzo Morao

Regia di -

Tipo di teatro: brillante

FotoFoto
Il tema centrale è la contrapposizione tra la medicina popolare, rappresentata da un parroco-botanico, e la medicina "ufficiale", impersonata da una farmacista, che apre una farmacia proprio nel centro del paese. Da una parte la sapienza antica, la cura con le erbe sperimentata nei secoli, con un corollario di credenze coltivate dalla Perpetua, dall'altra la sicurezza intollerante ed arrogante della medicina moderna, che vuole spazzare via tutto quello che viene dal passato. Di mezzo la gente comune, che cerca di barcamenarsi tra antiche credenze e nuove suggestioni, dando vita ad una serie di situazioni divertenti, a volte esilaranti. Alla fine un evento imprevedibile porta i due protagonisti ad un momento d'intesa in cui prevalgono i valori del rispetto della persona e della fiducia in Dio. Ed è festa per tutti.