Wednesday 04 Dec 2024

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Teatroimmagine di Salzano

Anno di fondazione: 1988
Presidente: Roberto Zamengo
Indirizzo: Via F. Confalonieri, 6 - 30030 Salzano (VE)
Telefono: 335 6032298
Facebook: Teatroimmagine
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Sito web: www.teatroimmagine.com
Referenti: Roberto Zamengo - 335 6032298 - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Spettacoli disponibili


OPERA XXX - I SEMI DELLA FOLLIA
di Benoit Roland e Roberto Zamengo da E. Labiche

Regia di Benoit Roland

Tipo di teatro: grottesco, italiano, veneto e non solo

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XXX... per identificare qualcosa di cui non si conosce ancora il nome o forse semplicemente per indicare un numero: 30. Trent'anni dalla fondazione di Teatroimmagine, celebrando questo traguardo con un nuovo progetto. Una sfida intrigante e folle accettata non senza pensare alla nostra tradizione di Commedia dell'Arte. Qualcosa di così diverso da creare una sensazione di agitazione e curiosità nello spingersi verso nuovi territori mai visitati prima. Affrontare un vaudeville, genere teatrale settecentesco di origine francese, ambientandolo nei psichedelici anni '70 è stato come rivedere un film in bianco e nero ma questa volta con tutti i colori, reali ed anche di più... una realtà amplificata, popolata da personaggi grotteschi eppure estremamente veri. L'opera di Eugene Labiche "L'affaire de rue de Lourcine", scritta nel 1857, ambientata nella Francia dei salotti borghesi parigini viene catapultata nella Venezia dell'epoca post beatles. La città lagunare così mondana e internazionale ma in fin dei conti così provinciale, incarna vizi e virtù soprattutto delle classi più agiate, con tutti gli stereotipi propri di una generazione aperta al cambiamento proposto dalla rivoluzione culturale sessantottina ma anche così legata ai propri privilegi. Su questo sfondo si stagliano strani figuri che in bilico tra incubo e sogno, realtà e fantasia portano lo spettatore dentro ad un mondo bizzarro, stravagante, ironico, graffiante ma tremendamente verosimile.

LA STRANA STORIA DEL DR. JEKYLL & MR. HYDE
di Benoit Roland

Regia di Benoit Roland

Tipo di teatro: commedia dell'Arte

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Perché il "Dottor Jekyll & Mr. Hyde"? Quando ho riletto "Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mr. Hyde", scritto nell'800 dallo scrittore inglese R.L. Stevenson, mi sono fatto avvolgere dall'atmosfera londinese, a tal punto di sentirne gli odori delle strade e del Tamigi, i rumori dei passi e dell'acqua, le luci dei lampioni e delle case di notte, il tutto ovattato dalla nebbia. Subito mi son venuti alla mente immagini di Venezia, i rumori dei passi nelle calli buie, l'acqua dei canali, la sirena dell'acqua alta, il torpore delle luci dei palazzi e dei campielli. La nebbia londinese somiglia stranamente al "caigo" veneziano, a tal punto che le due città si possono fondere e confondere l'una con l'altra. E da qui è partita la mia rivisitazione di questo romanzo. Dalla bruma londinese escono il Dottor Jekyll e Mr Hyde e dal "caigo" veneziano sono usciti il Dottor Jacopo e Miss Heydi, Ottone e Tellurio, ma anche Teodolinda e Lucilla, Pantalone e Fontego. A differenza di R.L. Stevenson, per lo spettacolo non ho voluto lavorare sul lato "cupo e malvagio" del protagonista, ma sul contrario del carattere del personaggio, sull'antinomia, sull'opposto. Abbiamo affrontato le prove con l'intento di dare un senso a quest'ambivalenza dataci dal romanzo originale, utilizzando la chiave di lettura e di gioco della Commedia dell'Arte. Grazie a quattro brillanti attori, che prendono di petto questo tema interpretando, quasi in modo schizofrenico, il loro personaggio e il suo contrario, abbiamo fatto nostra questa storia. Ancora una volta il testo diventa solo un pre-testo per immaginare nuove situazioni, per parlare di temi attuali, per giocare e per divertirci con il pubblico e con la maschera, ovvero con le nostre personali "pozioni", che ci permettono per il tempo dello spettacolo di diventare qualcun altro. - Benoit Roland

ROBIN HOOD
di Teatroimmagine

Regia di Benoit Roland

Tipo di teatro: commedia dell'Arte

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Mito, leggenda, cronaca: molti scrittori hanno raccontato le imprese del popolare Robin, che al contrario di quanto si pensava... nacque in laguna. Teatroimmagine vi racconterà la storia del nostro eroe lagunare, e se non ci credete vuole dire che non credete neanche a Babbo Natale. Peccato... É dal tardo medio evo che aspettiamo il salvatore dei poveri, colui che eliminerà ingiustizie e ineguaglianze, ma noi crediamo ancora che quest'uomo sia esistito, e anzi, che ne siano esistiti più di uno, uomini o donne che hanno fatto della giustizia e dell'uguaglianza il loro cavallo di battaglia, restando pero' spesso sconosciuti. Una vicenda d'amicizia, d'amore e di giustizia, di libertà e di oppressione, comica e drammatica, dove la speranza e il credere nei valori veri della vita ci danno coraggio e voglia di migliorare questo pazzo mondo. I nostri occhi sono sempre quelli della Commedia dell'Arte, filtro magico che trasforma ogni storia colorandola con l'ironia, gioia di vivere e musicalità!

IL BARBIERE DI SIVIGLIA
di Teatroimmagine

Regia di Benoit Roland

Tipo di teatro: commedia dell'Arte

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Come può una compagnia di Commedia dell'arte avere l'insolenza di mettere in scena un'opera classica come "Il Barbiere di Siviglia"? Quest'opera fa parte, inesorabilmente, della nostra cultura storica e sociale. Le arie più celebri sono state usate in tutti i frangenti: cinema, musica, televisione... e tocca a noi, oggi, con la nostra esperienza ormai ventennale, di "profanare" un monumento del repertorio operistico italiano. "Il Barbiere di Siviglia" è un'opera leggera e buffa. Già nella scrittura del libretto (datato 1816) riconosciamo subito sotto le vesti di Bartolo il nostre Pantalone de' Bisognosi: avaro, sospettoso, eternamente innamorato d'una fanciulla tanto più giovane. E Figaro, non somiglia al nostro simpatico Arlecchino, sempre pronto a seminare intrighi attorno a lui? Il Conte d'Almaviva ci ricorda tanto Florindo, l'innamorato dell' "Arlecchino servitore di due padroni" e Rosina è la classica giovane innamorata. Don Basilio, maestro di musica, sapientone e corruttibile, non somiglia stranamente al nostro panciuto Dottor Balanzone?

I PROMESSI SPOSI
da Alessandro Manzoni

Regia di Benoit Roland

Tipo di teatro: commedia dell'Arte

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Rappresentare questa saga infinita, questo "tourbillon" di personaggi in cinque attori e un musicista è come fare un salto mortale su una corda sospesa: tu fai Lucia, ma poi diventi la Contessina Attilia che si traveste da gendarme mentre Agnese fa il Griso, Renzo si trasforma in Don Rodrigo, Don Abbondio è la Monaca di Monza ed Azzecca Garbugli è anche Padre Cristoforo, il tutto coronato dalle allegre note di una fisarmonica. Ogni attore ha allo stesso tempo il doppio ruolo d’artefice e vittima delle proprie azioni per narrare al pubblico una storia immortale, drammatica e crudele, ironica e grottesca, tenera e romantica, ma soprattutto attuale.