Per celebrare l'importante traguardo del XXV anniversario, la Compagnia teatrale "La Rumarola" ha scelto un testo particolarmente impegnato e di grande spessore culturale: "La stravagante signora Savage". Tema del capolavoro dell'autore americano John Patrick è il confine tra normalità e pazzia. Una moltitudine di illustri letterati si è dedicata alla follia: da Erasmo da Rotterdam a Joyce, da Dostoevskij a Pirandello, da Pound a... John Patrick, autore di questa brillante e fantasiosa commedia. La pièce è ambientata in una casa per malati di mente, diretta dal dottor Emmet e gestita da Miss Willie, nella quale viene internata Ethel Savage, una anziana signora che, alla morte del marito, è erede di un ingente patrimonio. Il motivo del ricovero sta nel fatto che la signora ha un concetto della vita e del danaro che contrasta con quello dei figli di primo letto del marito, gli arroganti e presuntuosi Tito, Samuel e Lilly Belle. Essi temono l'assottigliarsi del patrimonio di famiglia e quindi tentano di farla interdire per evitare che sperperi il denaro investendolo in stravaganti iniziative umanitarie. La premessa è semplice, ma interessane è addentrarsi nella vicenda e incontrare i personaggi: quelli "savi" e quelli "malati". La dinamica delle relazioni pone subito degli interrogativi: Cosa sia mai la normalità ? Dove sta il bene? La risposta nella commedia è molto chiara e non lascia dubbi. La dolcezza dei cinque "ospiti", il tenero Jeff, l'elegante Florence, il saggio Hannibal, la bizzarra Paddy e l'incontenibile entusiasta Fairy May li rende, nonostante o proprio per i singoli limiti, splendidi co-protagonisti della storia. Entrando in contatto con questi simpatici personaggi Ethel scoprirà tutta l'umanità , la purezza, la semplicità delle persone che vivono fuori da ogni meccanismo convenzionale e da qualsiasi ingranaggio razionale e d'interesse che domina il "mondo civile". Il loro è un mondo accogliente e rispettoso delle differenze ed Ethel, la protagonista assoluta, ne subisce il fascino. La regia è volta ad evidenziare, grazie all'impegno degli attori, le caratteristiche di questo mondo diviso tra realtà e illusione, tra interesse e solidarietà , tra tenerezza e malignità attraverso un gioco continuo di movimenti simbolici e metafore mimiche.
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