Thursday 18 Apr 2024

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La Trappola APS di Vicenza

Anno di fondazione: 1983
Presidente: Maurizio Cerato
Indirizzo: Via Riello, 86 - 36100 Vicenza
Telefono: 333 3154999
Facebook: latrappoladivicenza
E-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Sito web: www.latrappola.it
Referenti: Maurizio Cerato - 333 3154999

Spettacoli disponibili


ALL'OMBRA DEL FRASSINO... TUTTI SE LA SPASSINO
di Enzo Consoli

Regia di Pino Fucito

Tipo di teatro: brillante, italiano

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Gianfilippo Raviati, un tempo facoltoso imprenditore, è ridotto quasi sul lastrico e l'imminente controllo fiscale si preannuncia come il proverbiale "colpo di grazia" ed il sicuro fallimento. Approfittando dell'assenza della stralunata moglie Laura, Gianfilippo trama, aiutato dallo scaltro ragioniere Binazzi, il sabotaggio dell'accertamento pensando di poter evitare l'imminente catastrofe schierando in campo, contro il funzionario delle tasse, le armi della corruzione e della seduzione. Lo strampalato ispettore Arsenio ed il concorso involontario della dirompente Mareta nonché dell'ingenua moglie daranno però agli stratagemmi escogitati un corso inaspettato in un crescendo esilarante di paradossali imprevisti.

ANTENORE - L'ALBA DI UN POPOLO
di Paolo Pezzuolo

Regia di Alberto Bozzo

Tipo di teatro: dramma epico, dialetto veneto

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Antenore è un testo teatrale inedito in cui si narrano le origini del popolo Veneto e in particolare le traversie dell'eroe Antenore e dei suoi compagni. Dopo dieci anni di guerra, i Greci conquistano Troia e la mettono a ferro e fuoco. Il troiano Antenore fugge dalla città in fiamme e fa vela verso l'alto Adriatico, dove fonderà Padova dando così inizio alla stirpe dei Veneti. A questo ordito, costruito sul materiale tramandatoci dalle principali fonti Greche e Latine, s'intreccia una trama d'invenzione, nella quale Antenore, spinto da una profezia, si cala nella ricerca di un traditore nascosto nel suo seguito. Una narrazione epica che farà scoprire allo spettatore quest'antichissima leggenda. Lo spettacolo è inoltre ricco di riferimenti alla società e alla religione dei Veneti antichi. Vedremo le sale del palazzo di Priamo in fiamme, navigheremo lungo le rotte dell'età del bronzo, sosteremo in empori frequentati da mercanti di pelli e unguenti per giungere infine nella leggendaria terra adriatica, dove si scioglierà l'enigma di Antenore e della profezia di morte che incombe su di lui.

LE MIRABOLANTI FORTUNE DI ARLECCHINO
e peripezie dei Comici dell'Arte

Regia di Pino Fucito

Tipo di teatro: brillante

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Anno del Signore 1697. Una piazza, un palchetto illuminato da lanterne, il pubblico si riunisce attirato dalla musica e da un'ammiccante fanciulla. Due Compagnie di Comici dell'Arte sono state costrette ad unire le forze per rappresentare, nelle piazze d'alcune città del Nord Italia, la commedia "Le mirabolanti fortune di Arlecchino". Mentre,sulle tavole del palcoscenico, si alternano i divertenti lazzi di Arlecchino, di Capitan Spaventa, di Colombina, del Magnifico e d'altri "tipi"comici, fuori scena pulsa la vita "reale" dei commedianti che li interpretano, in viaggio alla volta di Parigi in cerca di successo, tra generosità e invidie, screzi e favori, amori ed amorazzi, paure e speranze. Una "commedia nella commedia" liberamente ispirata a testi d'epoca, in cui rivive l'epopea della Commedia dell'Arte al punto che la ricerca di fortuna, in scena, da parte di Arlecchino, diventa metafora della ricerca di fortuna dei Comici dell'Arte.

ED E' SEMPRE VARIETA!
di AA.VV.

Regia di Pino Fucito

Tipo di teatro: lingua, arte varia

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Una pianista di sala in frack e papillon, tavolini accesi da antico "caffè chantant", ballerine e lustrini, complici recitanti tra il pubblico pronti a rimbeccare, fischiare alle "curve procaci" o ad incitare gli attori in palcoscenico: questa la cornice di "Ed è sempre Varietà!". Il classico presentatore introduce e ammansisce il pubblico che acclama le provocanti ballerine, in un alternarsi continuo di pezzi della tradizione interpretati in passato da Totò, i fratelli De Rege, Ettore Petrolini o più recentemente da Walter Chiari, Carlo Campanini, Alberto Sordi e Monica Vitti. Il pubblico riscopre una comicità ancora vivissima, scenette e siparietti come quelli dell'equivocata purga, dello studio odontoiatrico scambiato per una casa chiusa o dell'intrigo scaturito da una lettera anonima che annuncia "le corna". Molte le canzoni d'epoca famose che aiutano a ricreare l'atmosfera dei tempi gloriosi del Varietà Italiano.

UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNOVALE
di Carlo Goldoni

Regia di Alberto Bozzo

Tipo di teatro: dialetto veneziano

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Siamo a Venezia nella casa-laboratorio del vedovo tessitore Zamaria e della sua giovane figlia Domenica, innamorata del disegnatore di stoffe Anzoletto, indaffarata ad accogliere i numerosi ospiti per la cena. Si festeggia "una delle ultime sere di carnovale": artigiani e mercanti di tessuti giungono soli o accompagnati dalle consorti. Scherzano amabilmente, discutono del loro futuro commerciale, amoreggiano, si punzecchiano a vicenda, giocano alla meneghella. Durante la serata Domenica viene a conoscenza dell‘imminente partenza di Anzoletto per Moscovia, in compagnia dell'eccentrica ed esuberante Madame Gatteau, ricamatrice francese che non vuol cedere allo sfiorire degli anni. Il sogno d'amore della giovane sembra infrangersi, ma grazie alla solidarietà femminile l'intera vicenda si risolve con un lieto fine a sorpresa...