Arpagone vede nella ricchezza l'unico valore dell'umana esistenza. Ad essa egli subordina ogni cosa, perché il denaro è il suo dio. Vive nel terrore di essere derubato e, pur benestante, costringe i suoi due figli, Cleante ed Elisa, a vivere in ristrettezze ; vorrebbe anche costringerli a contrarre matrimoni con persone "vecchie" ma in possesso di ingenti patrimoni, senza tener conto dei loro sentimenti. Il testo di Molière rimane una commedia umana, avvolta nella comicità caricaturale dei suoi personaggi, ma non ha perso nel tempo la capacità di far riflettere, o di sorridere dei molti difetti umani.
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