Qual è stato e quale potrà essere il ruolo del teatro amatoriale? Come si colloca fra tradizione e innovazione? E ancora, quale sviluppo ha avuto e può avere, al suo interno, il teatro dialettale? Come è visto dal pubblico e dalla critica? E come si è evoluto, in questo scenario, un festival ormai storico come la "Maschera d'Oro"?
Intorno a queste domande e pronto a stimolarne molte altre si articolerà giovedì 22 marzo alle 18, nella Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino (municipio) di Vicenza, l'incontro dal titolo "Il teatro amatoriale fra tradizione e innovazione", promosso dalla Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita) del Veneto in occasione della 30ª edizione del Festival nazionale "Maschera d'Oro", che sabato si concluderà , al Teatro San Marco di Vicenza, con la proclamazione dei vincitori.
Per confrontarsi sullo stimolante argomento, Fita Veneto ha chiamato a raccolta alcuni esperti del settore, i cui interventi saranno coordinati da Cesare Galla, giornalista, critico e vicepresidente dell'Accademia Olimpica, che patrocina l'appuntamento, cui parteciperanno tra gli altri il presidente di Fita Veneto Mauro Dalla Villa e il presidente del Festival, nonché vicepresidente nazionale della Federazione, Aldo Zordan.
Paolo Puppa, docente dell'Università di Venezia, drammaturgo e performer, aprirà la conversazione con una panoramica storica sul teatro amatoriale, dalle origini ai giorni nostri e in ambiti sociali diversi, anche in un orizzonte internazionale e indagandone il ruolo nei confronti della drammaturgia tradizionale e insieme della scena sperimentale.
Roberto Cuppone, docente dell'Università di Genova, drammaturgo, regista e accademico olimpico, si soffermerà invece sullo specifico ruolo del teatro amatoriale dialettale in Italia, rileggendone le dinamiche nella storia e ai giorni nostri. In particolare, la sua analisi permetterà di riflettere sul peso di questa realtà artistica nella conservazione della lingua e delle tradizioni locali, e non senza interrogarsi, al riguardo, su operazioni-nostalgia e potenzialità innovative.
Ad Antonio Stefani, invece, il compito di analizzare il teatro amatoriale dal suo punto di vista di critico teatrale. Innumerevoli gli interrogativi possibili su questo fronte: come sono cambiate (o non cambiate) le compagnie? Chi è lo spettatore-tipo che le segue? In che modo questo mondo teatrale affronta il repertorio tradizionale e come si confronta con l'innovazione?
Spazio, infine, a Luigi Lunari, drammaturgo e selezionatore del Festival, al quale sarà chiesto di illustrare il "caso Maschera d'Oro", analizzandone le dinamiche e le scelte in materia di compagnie, autori, titoli, generi.
Ingresso libero. Per informazioni, Segreteria Fita Veneto (0444 324907, dalle 9 alle 13).