Friday 29 Mar 2024

You are here Archivio notizie Vicenza Fita Vicenza: la Festa del Teatro fra giovani, riflessioni e applausi

Fita Vicenza: la Festa del Teatro fra giovani, riflessioni e applausi

Pieno successo per la prima festa del teatro Fita organizzata, per l'intera giornata di sabato 7 ottobre, a Villa Cordellina di Montecchio Maggiore, dal Comitato di Vicenza della Federazione Italiana Teatro Amatori. Numerosi gli appassionati che si sono dati appuntamento nella splendida dimora settecentesca, resa unica dai dipinti di Giambattista Tiepolo, per una giornata particolarmente ricca di proposte: dall'assemblea del mattino agli stage tecnici e artistici del pomeriggio, agli spettacoli proseguiti fino a tarda ora.

Tra gli ospiti, accolti dal presidente di Fita Vicenza, Giovanni Clemente, anche Francesco Enrico Gonzo, delegato alla Cultura per l'Amministrazione Provinciale (che ha reso possibile l'utilizzo della Villa), e Bortolo Carlotto, presidente delle Pro Loco vicentine: due istituzioni attive nel territorio con le quali Fita sta portando avanti e sviluppando significativi progetti, a partire dallo storico Teatro Popolare Veneto. Con loro anche il presidente di Fita Veneto Mauro Dalla Villa e il vicepresidente Fita nazionale Aldo Zordan.

Un dibattito vivace su giovani nelle compagnie, scelte di repertorio e rottura degli schemi
Dedicata alla presenza dei giovani nel teatro amatoriale, l'assemblea ha permesso, grazie al vivace dibattito che ha coinvolto relatori e pubblico, di spaziare attraverso tematiche ancora più ampie: da una riflessione su come coinvolgere i giovani nelle compagnie, trovando un equilibrio tra l'esperienza dei "seniores" e l'energia delle nuove leve, si è infatti arrivati a parlare di scelte di repertorio e delll'importanza di dare occasioni e visibilità ad un teatro amatoriale che deve essere percipito dal pubblico in tutta la sua straordinaria ecletticità, che va dal repertorio di tradizione fino al contemporaneo.
Moderati dalla giornalista teatrale Alessandra Agosti, a dare il "la" alla discussione sono stati gli interventi dei relatori scelti per l'occasione: i due giovani iscritti alla Fita Rachele Lavarda, di Vicenza (La Ringhiera), e Matteo Sartori, di Verona (Accademia di Teamus), reduci dall'intensa esperienza dell'Accademia del Teatro Fita, vissuta a Roma durante la Festa del Teatro appena conclusa; e i registi Giovanni Florio (L'Archibugio), Giampiero Pozza (La Zonta), Luca Lovato (Compagnia del Villaggio) e Paolo Marchetto (Compagnia dell'Orso), ciascuno testimone di un rapporto speciale con le nuove generazioni.
Il personale approdo al teatro raccontato da Rachele e Matteo - entrambi innamoratisi della scena fin da giovanissimi e poi arrivati alle rispettive compagnie attraverso i corsi da esse organizzati - ha permesso di approfondire le modalità per mezzo delle quali i ragazzi si avvicinano a questa realtà.
Ma come far sì che il loro talento e la loro passione non si disperdano? Interessanti, al riguardo, le osservazioni emerse dal dibattito, vivacemente animato anche dal pubblico. Importante, in particolare, il consiglio di coinvolgere il più possibile i ragazzi nella vita della compagnia: e se l'arrivo sul palcoscenico è questione delicata e non generalizzabile (fra rischi di danneggiare la sensibilità del giovane con un "fiasco", talentuosi "fenomeni" che possono compromettere gli equilibri interni delle compagnie, gerarchie fossilizzate che sfiancano anche i giovani più appassionati...) altrettanto vero è che non di solo palcoscenico - anche se il tranguardo non può non essere quello - vive una compagnia, e i ragazzi "in formazione" possono rivelarsi preziosi in altri campi, per esempio nell'organizzazione o nella comunicazione, specie attraverso i social.
Particolare coinvolgimento ha poi sucitato il dibattito sul rapporto tra i giovani, il repertorio delle compagnie e gli spazi nei quali proporlo e, ancora, sul modo in cui il pubblico percepisce il teatro amatoriale. E se una "provocazione" è stata lasciata come eredità dell'incontro, certamente è questa: valutare se e come, come singole compagnie oltre che come Federazione, spezzare gli schemi canonici della proposta amatoriale, trovando nuove proposte per avvicinare il pubblico (quello più giovane in particolare, ma non solo), nuovi spazi non tradizionali e nuove formule di attività nel territorio, non snaturando spirito e finalità del mondo amatoriale, ma facendo emergere al meglio tutte le sue declinazioni, nel segno di quella varietà e capillarità, territoriale ma anche artistica, che ne rappresenta il maggiore punto di forza.

Fita, 70 anni di storia e lo sguardo al futuro
Oltre che al dibattito, la mattinata ha lasciato spazio anche ad alcuni momenti istituzionali. Il presidente di Fita Vicenza, Giovanni Clemente, ha consegnato la medaglia celebrativa del 70° anniversario della Federazione al rappresentante della Provincia Francesco Enrico Gonzo, al presidente delle Pro Loco Bortolo Carlotto e al past-president di Fita Vicenza Mario Lucchini, che ha ricordato l'evoluzione vissuta negli anni dall'organizzazione e l'importanza che le nuove generazioni continuino a prendersene cura.

Stage e spettacoli
Nel pomeriggio, la giornata del teatro amatoriale Fita è proseguita con una bella serie di stage. Con Carolina Cubria si è parlato di uso del trucco e del costume per costruire un personaggio; con Eros Zecchini di uso della voce in teatro; con Alberto Trevisan si comunicazione multimediale e social; con Nicola Pegoraro di interazione con il pubblico; mentre lo stage di coreografia per musical è stato curato dalla Compagnia del Villaggio. I partecipanti hanno ricevuto un attestato di frequenza.
Applauditi e apprezzati, infine, i momenti dedicati allo spettacolo, che dal pomeriggio sono proseguiti fino alla tarda serata. Grazie alla collaborazione di diverse compagnie vicentine Fita e con il coordinamento di Luisa Vigolo, un primo appuntamento è stato dedicato alla storia del teatro, dalla tragedia classica a oggi, raccontata in forma itinerante e proposta a gruppi di spettatori in tre repliche. A seguire, la "maratona di spettacolo" ha strappato apprezzamenti e applausi: un modo divertente e inconsueto di "sfogliare" il ricco repertorio delle compagnie Fita Vicenza.