L'opera, presentata dalla Compagnia Tremilioni con l'eliminazione di alcune scene e personaggi secondari, è divisa in due atti che raccontano le vicende di Argante e della sua famiglia. Il protagonista è schiavo della sua ipocondria al punto tale da voler costringere sua figlia Angelica a sposarsi con Tommaso Diarreticus, figlio di un dottore, in modo da poter avere tutte le cure necessarie in qualsiasi momento e perché ritiene che appartenga ad una famiglia economicamente ben agiata. Ma la povera figlia, già innamorata del giovane Cleante, si rifiuta e, sostenuta da Tonina, la serva, ribadisce la sua volontà di autonomia nella scelta del suo futuro marito. Entra poi in scena la giovane moglie di Argante, Belina, sposata in seconde nozze, la quale prova un avido disprezzo per il marito e che vorrebbe mandare la figliastra in convento, per essere più libera di circuire il marito e, con l'aiuto dello scaltro notaio, Bonafede, far sì che intesti a lei tutti i sui beni. Il protagonista decide però, ispirato da suo fratello Beraldo e da Tonina, di mettere alla prova le due donne, scoprendo così...
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