Friday 29 Mar 2024

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El Gavetin di Negrar

Anno di fondazione: 1982
Presidente: Franco Antolini
Indirizzo: Via Valpolicella, 39 - 37124 Verona
Telefono: 351 5433751
Facebook: gavetinteatrocomico
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Sito web: www.elgavetin.com
Referenti: Franco Antolini - 349 5276481 - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Sandra Pompele - 340 7310922 - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Spettacoli disponibili


LA (S)FORTUNA DI CHIAMARSI FELICE

di Franco Antolini

Regia di Franco Antolini

Tipo di teatro: comico, brillante, dialetto

LOCANDINALOCANDINA
Felice Felicini, pensionato da poco, vive con la moglie Marisa un rapporto logorato dal tempo e privo di entusiasmi e passioni. Il menage familiare è interrotto da una improvvisa e inaspettata "fortuna" lasciata da una fantomatica signora, in punto di morte, proprio a Felice. Ma quella che da subito sembra essere la "fortuna", per una serie di inaspettati eventi che cambieranno la vita del protagonista, rischierà di trasformarsi in (s)fortuna con un epilogo tutto a sorpresa.
In testo si sviluppa in due atti vivaci, brillanti e di grande efficacia comica per le situazioni imprevedibili e le battute mai banali né scontate. Una commedia che ha lo scopo di divertire e nello stesso tempo di offrire agli spettatori un'occasione per pensare sul vero valore della felicità.

ELISIR D'AMOR

di Franco Antolini

Regia di Mirko Segalina

Tipo di teatro: comico, brillante, dialetto, italiano

LOCANDINALOCANDINA
Uno spettacolo molto divertente e coinvolgente dove l'interprete, accompagnato dalla voce di una cantante e da un musicista, entusiasma, appassiona, diverte, stimola, seduce mescolando il racconto con il canto e coinvolgimento del pubblico. Il protagonista è l'elisir d'amor che da sempre accompagna la storia dell'umanità, presente nei miti antichi, interprete di leggende, metafore e parabole delle sacre scritture, oggetto di detti e proverbi, sonetti di poeti e testi di canzoni, ingrediente immancabile nei convivi delle nostre case, ospite assoluto dei tavoli delle osterie e, infine, inebriante pozione magica tra le mani intrecciare di due amanti. Lo spettacolo apre al sogno, all'emozione, all'ebrezza, alla scoperta dell’ essenza più antica del mondo, il vino, attraverso un itinerario dentro il cuore dell’umanità alla ricerca del segreto della vita che solo lo spettatore potrà scoprire...

EL CAVALIER DE LA TRISTA FIGURA

di Franco Antolini

Regia di Sabrina Carletti

Tipo di teatro: dialetto, comico brillante

LOCANDINALOCANDINA
Le fantasie del leggendario cavaliere "Don Chisciotte de la Mancia" di Miguel de Cervantes prendono vita nell'originale restituzione di Franco Antolini "El Cavalier de la trista figura", alternando sul palcoscenico la narrazione allegra, spassosa, divertente delle gesta del protagonista e l'interpretazione del personaggio stesso che, esprimendosi in uno spagnolo maccheronico, è reso bizzarro, grottesco e di sicura efficacia comica. Il pubblico è nello stesso tempo spettatore e protagonista della vicenda e viene più volte direttamente coinvolto nell'azione scenica, sino ad assumere, nell'evolversi del racconto, ruolo di partecipazione attiva. Uno schermo bianco diventa il luogo dove si rappresentano le fantasie di don Chisciotte e nello stesso tempo, la trasparenza, ne restituisce il messaggio, il contenuto, quello che l'opera vuole dire alle persone del nostro tempo. Un avvicendarsi continuo tra la farsa e il dramma, tra il ridicolo e il tragico, tra la fantasia e la realtà, nel tentativo di parlare dell'esistenza umana, dei suoi comportamenti, dei suoi limiti, delle sue fragilità. Il racconto e l'interpretazione del cavaliere errante sono accompagnati dalle note della fisarmonica, suonata da un musicista che diventa anch'esso coprotagonista, assumendo i panni di "Sancio Panza", mentre due voci fuori campo ripropongono il dramma tra parole e canto, alternando giochi di luce, trasparenza e proiezione di immagini.

SPETACHETECONTO

di Franco Antolini

Regia di Sabrina Carletti

Tipo di teatro: dialetto, comico brillante

FOTOFOTO     FOTOFOTO     LOCANDINALOCANDINA
La società, la cultura, il modo di vivere, di parlare, di esprimerci oggi sono il frutto di come eravamo ieri, e come eravamo ieri ce lo siamo dimenticati. C'è la necessità di raccontare, di fare memoria, perché la nostra tradizione non vada perduta. Un avvincente itinerario tra l'antico e il moderno, tra il vecchio e il nuovo, tra ieri e l'oggi attraverso l'uso dei vocaboli, dei mestieri, degli usi e costumi della tradizione, raccontato in chiave satirica e divertente, sia nella descrizione di un mondo ormai scomparso, sia nell'interpretazione dei personaggi dell'epoca che a tratti si materializzano sul palcoscenico. Un filo che unisce la storia che, nella comicità delle battute, ha la presunzione di divertire il pubblico dall'inizio alla fine e di rilanciare quei valori che costituivano il vivere semplice di una società, dove il rispetto, la solidarietà, il senso di appartenenza alla comunità regolavano le relazioni umane. Un racconto graffiante e brioso, semplice e intenso, vivace ed allegro, romantico ed ironico sulle note della fisarmonica e delle voci che di tanto in tanto si inseriscono nel viaggio alla scoperta delle nostre radici.

MASCIO E FEMENA LI CREÒ

di Franco Antolini

Regia di Massimo Totola

Tipo di teatro: dialetto, comico brillante

FOTOFOTO     FOTOFOTO     LOCANDINALOCANDINA
Le diversità tra l'uomo e la donna sono il tema di questo viaggio tra i secoli che, sin dalle origini del mondo ai giorni nostri, ci separa e ci unisce in due universi, due mondi, due modi di pensare e di vivere. Un racconto appassionante e divertente che attraversa la storia, che gioca con umorismo e ironia tra i generi e le loro differenze descrivendo situazioni, usi, costumi e usanze di una società maschilista di un tempo, così lontana dalla realtà odierna. Un ritratto comico, a volte sarcastico sia dell'uno che dell'altra, che contrappone la presunzione dominante del maschio alla natura imprevedibile e affascinante della donna ma mai tuttavia alieno all'intima convinzione che la donna sia complemento indispensabile all'uomo. La narrazione dell'esperienza umana è accompagnata dal suono della fisarmonica che a tratti accarezza la voce narrante.