Una ventina di comparse delle compagnie TeatroRoncade, Il Carro di Tespi 2004 e La Caneva di Lorenzaga impegnate a Roncade per la fiction di "Chi l'ha visto?" nella quale si ricostruisce la notte in cui, 24 anni fa, il 29 gennaio 1991, nella stessa Roncade, fu uccisa la pasticcera Sandra Casagrande: un omicidio ancora senza un colpevole.
Le riprese sono state effettuate dal 22 al 24 gennaio, girando sia di giorno che di notte. Il tutto per realizzare la puntata in onda in due parti, mercoledì 11 e mercoledì 18 febbraio, nella seconda parte della trasmissione. La Compagnia TeatroRoncade è stata contatta direttamente dalla redazione di "Chi l'ha visto?" per avere un supporto organizzativo e logistico sul posto. Tutto è andato per il meglio e la compagnia trevigiana ha ricevuto sinceri complimenti, da parte della troupe Rai, per la professionalità con la quale ha gestito un'operazione non facile come questa, che ha richiesto il coordinamento di comparse appartenenti a tre formazione, locali messi a disposizione da vari esercenti roncadesi, oggetti, attrezzerie varie, costumi, trucchi, riprese e testi. Tre giorni e due notti ad alto tasso di impegno, ma vissuti con grande entusiasmo e soddisfazione.
La collaborazione volontaria di componenti di vari gruppi teatrali con la produzione Rai è il simbolo di come, pur a distanza ormai di molti anni, la città intenda non dimenticare e, anzi, propagare le informazioni e la memoria sull'episodio più cruento e ancora senza risposta della storia locale del dopoguerra.
Al riguardo, tra l'altro, TeatroRoncade da tempo propone lo spettacolo-inchiesta Il gioco del torello, che racconta appunto le tante stranezze e anomalie di quel delitto. Lo spettacolo ha lo stesso titolo del libro-inchiesta scritto da Gianni Favero, ma non discende da quel testo essensone, al contrario, il padre. Lo spettacolo fu infatti proposto la prima volta, in forma di breve monologo descrittivo dei fatti, a margine di un'intervista pubblica al Procuratore della Repubblica di Treviso che, nel 2009 e per un certo periodo, riaprì le indagini. Quella sera fra il pubblico c'erano alcuni nipoti della vittima che, pochi giorni dopo, consegnarono agli autori la copia di un faldone giudiziario mai uscito dagli archivi del Tribunale. Si risentirono i testimoni, si rifece con calma il percorso degli investigatori del 1991. Si scoprirono lacune, contraddizioni, verbali omissivi, non rispondenti alle effettive dichiarazioni delle persone interrogate. Si rincorsero possibili fonti fra le amicizie della vittima, anche all'estero. Così nacque il libro-inchiesta in cui lo spettacolo trovò contenuti inediti per approdare poi alla sua forma attuale.